Parlare diVinamente, Ilaria Giardini per Tenuta Liliana

Potrebbe sembrare un’ utopia stilare una lista degli argomenti indispensabili per approcciare al vino, e probabilmente è così, ma mi piace pensare di poter in qualche modo incuriosire i lettori, inducendoli verso lo studio del fantastico mondo del vino.

Partendo dal concetto che il vino è un liquido risultato della fermentazione dell’uva, credo sarebbe importante iniziare dalla scoperta della vigna e dei suoi cicli vitali e annuali, per capire in che modo il frutto nasca, cresca e venga raccolto. Aggiungerei, inoltre, l’invito a recarsi tra gli accoglienti filari, in diversi periodi dell’ anno, per afferrare ancor di più il significato di queste fasi.

A questo punto, dopo aver scoperto e seguito il percorso dell’uva, necessariamente bisognerebbe varcare le ambite soglie della cantina, per restare affascinati dal mondo della vinificazione, ossia della venerata trasformazione dell’uva in vino. Ed è qui che il nostro studioso rimarrebbe di stucco scoprendo che la vinificazione è diversa per il vino bianco, il vino rosso, quello rosato ed infine per lo spumante. In questa fase, poi, si apprenderanno i significati di parole indispensabili come: macerazione, lieviti, svinatura, presa di spuma, e via dicendo.
Adesso, apprese le basi, sarebbe doveroso avere una visone geografica, in primis dell’Italia del vino, ma poi europea ed infine mondiale.

Assimilata e compresa la teoria, si passerebbe alla scoperta del singolo vino,venduto o acquistato che sia, andrebbe infatti approfondita: la zona d’origine e quindi la terra ed il territorio, il produttore e la sua filosofia aziendale, ma anche il vitigno o i vitigni che lo compongono, ed infine l’annata, e le tecniche usate per produrlo.

Adesso però, sorge spontanea ed indispensabile una differenziazione: è sicuramente lodevole che un curioso o un appassionato di vino, sviluppi la propria consapevolezza, acquisendo nozioni, concetti e parole basilari, e questo per poter liberamente parlare di vino; trovo, invece, indispensabile che chi si trova dall’altro lato del bancone, o meglio in una sala che sia di un’ enoteca o di un ristorante, sappia comunicare di vino ed eccoci alla nostra differenza: parlare e comunicare sono due sfumature di uno stesso colore, eppure sono così lontane di significato.

Il cliente deve potersi esprimere, ma il lavoratore deve necessariamente poter aiutare chi si trova dall’altro lato del bancone.

Chi lavora in questo ambito, perciò, deve mettersi nella condizione di apprendere e prepararsi al meglio, attraverso lo studio, le visite in azienda, gli illuminanti colloqui con produttori e, allo stesso modo, chi ha dipendenti in questo settore, deve metterli nella condizione di avere strumenti e tempo sufficiente per apprendere il necessario, e per imparare a comunicare diVinamente.

Perché il vino, e non mi stancherò mai di dirlo, è un mondo straordinario, ma pur sempre un mondo, bisognerebbe perciò allenare le gambe per riuscire a viaggiare in forze e sicuri dei propri passi.

Ilaria Giardini
per Tenuta Liliana

"bisognerebbe varcare le ambite soglie della cantina"

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