“L’impresa è la partecipazione a una comunità di uomini tesi alla costruzione del bene comune attraverso il proprio lavoro”
Un significato profondo nelle parole del fondatore di Tenuta Liliana, Antonio Intiglietta.
Conciso, apparentemente “semplice”, in verità estremamente profondo il suo modo di concepire il lavoro, l’impresa e la dignità dell’uomo nel compiere le sue attività.
“L’eccellenza, non altro. Questoci distingue dai mercati low cost e questo ci differenzia nella costante ricerca della qualità”
La stessa qualità che espongono i suoi artigiani nella sua fiera, ogni anno a ridosso di Natale. Li conosce uno ad uno. I loro nomi, le loro storie. I giorni della fiera dell’artigianato a Rho sono giorni di lavoro, ma soprattutto di confronto diretto, di strette di mano intense che valgono più delle parole. Poi i suoi sorrisi che non mancano mai, come il suo sprone a fare sempre meglio.
Stargli dietro in quei giorni è ardua impresa. Non perché non sia disponibile, anzi, è sempre presente e pronto ad ogni esigenza, imprevisto o intervista dell’ultimo minuto. Ma per tenere il suo passo bisogna essere allenati. Ha una marcia in più; corre, non cammina, con la disinvoltura e la freschezza che solo chi ama quello che sta facendo fa sembrare di una naturalezza impressionante.
Questo è lo spirito di Antonio che, nel 2016 per la prima volta, osservando le campagne Salentine, inizia ad immaginare il suo vino. Si concretizza nella sua mente l’idea che può essere realtà nel 2017…ed a questo punto nulla lo ferma. Il progetto diventa importante, imponente, ma rimane immutata la convinzione che il protagonista non è lui, ma il prodotto.
La voglia di tornare nella sua terra natia prende il sopravvento.
Così inizia a prendere vita Tenuta Liliana. Seguono le riunioni in collegamento-diretta tra Milano e Parabita … e la squadra prende forma. Così come la consapevolezza che il Salento essendo “Unico” può essere la culla di un vino mai prodotto prima. Nasce una grande idea, che diventa subito sfida da combattere e vincere in campo internazionale.
I vitigni che necessitano di terreni collinari e rocciosi trovano dimora sulla più alta collina del Salento. Altri guardano il mare e durante l’inverno respirano la salsedine che dalle coste salentine invade le campagne di Alezio. Nulla è lasciato al caso. Tutto è perfettamente studiato e rientra in un progetto di ampio respiro, nel quale Antonio ha riversato la sua propensione per la salvaguardia della natura. La sua voglia di restituire alle future generazioni un ambiente migliore di quello che ha trovato. Il resto non è ancora storia, ma lo sarà!