Per scegliere il vino perfetto non serve necessariamente essere Sommelier, ciò che conta, invece, è sapersi porre le giuste domande. Ebbene si, è tutta una questione di “botta e risposta”, con sé stessi si intende.
Ecco, perciò, le quattro domande indispensabili per scegliere il vino giusto al momento giusto.
Con chi berrò il vino in questione?
Il contesto di una serata è un fattore decisivo per la scelta del vino, e lo è ancora di più la compagnia, che può essere assai diversa, basti pensare ad un meeting di lavoro o ad una cena tête-à-tête.
In questi due casi, così in antitesi tra loro, il vino, che è il filo che conduttore tra i presenti, può trasmettere tanto e può arrivare perfino ad aiutare o a danneggiare la situazione. Un vino che scioglie i cuori, grazie al suo calore o alle inebrianti note calde e rosse, è un perfetto alleato contro le timidezze di un incontro amoroso, così come un bianco vispo e fresco, può aiutare la concentrazione durante una cena di lavoro, che richiede sicuramente una mente lucida e idee chiare.
E altresì ovvio, che tra questi due esempi, possano esserci un mare di altre possibilità: un aperitivo tra amiche, che richiede la bollicina per la sua briosità, o anche una bevuta dopo calcetto, che magari vorrà un vino leggero, giocoso e saporito, come, per esempio un bianco macerato.
A che ora del giorno berrò il vino?
L’ora della giorno è importante per scegliere correttamente cosa bere, non sempre, infatti, si ha la possibilità di affrontare lunghi e rilassanti pranzi domenicali, sia a causa dei tempi corti, che degli stomaci delicati, perciò, è importante poter suddividere indicativamente i vini per fasce orarie: per l’aperitivo prima di pranzo, vini rapidi, leggeri e spensierati, come le bollicine metodo Charmat o i bianchi con gradazioni leggere. Per il pranzo, si può alzare un po’ il tiro, bianchi strutturati o rossi slanciati accompagnano il pasto e risolvono ogni perplessità. A merenda, o all’aperitivo serale, si torna sulla falsa riga della mattina, ma l’intensità del vino può aumentare, è perfetto lo Champagne. La cena, invece, richiede una certa persistenza e una gradevole intensità, quindi via libera a vini di corpo persistenti e strutturati. Per il dopo cena o per la coccola serale, non c’è niente di meglio di un bel vino riflessivo, che richiede tempo per raccontare la sua storia, ma se invece andiamo di fretta, un vino dessert, saprà viziarci con le sue dolcezze, magari insieme ad un biscotto, o ad un ultimo pezzo di formaggio.
Cosa mangerò insieme al vino?
Anche la scelta dell’abbinamento cambia le carte in tavola: si gioca sempre per contrasto.
Per esempio, se si mangia una pietanza fritta, la bollicina aiuterà a pulire il palato, se ci sono piatti con sapori dolci, come la pasta, la zucca, i crostoni, o la pizza, si abbinerà un vino che abbia una buona sapidità,e al contrario, un piatto saporito vorrà la dolcezza di un vino morbido, magari con note di fiori e frutta matura, l’importante è che sia poco sapido, ricordiamoci poi, che l’alcolicità aiuta a sgrassare il palato dopo piatti grassi o unti.
Infine, solo con i dolci si va per concordanza, dolce con dolce, si abbinerà perciò un vino dessert.
Quanto voglio spendere?
La spesa è parte integrante della decisione, è una valutazione personale, ma che ha bisogno di essere fatta prima della scelta, così da restringere il campo e permettere di concentrarsi sul vino perfetto.
Infine, altri due consigli: leggere sempre e con attenzione l’etichetta, in quanto custode delle informazioni indispensabili, e chiedere consiglio a chi lavora nel campo, che sarà certamente contento di poter guidare il cliente nel Fantastico Mondo del Vino.
Ilaria Giardini
per Tenuta Liliana
il vino perfetto
