La coltivazione della vite richiede diverse cure che vanno organizzate e cadenzate seguendo l’annuale ciclo di sviluppo della pianta, con l’obiettivo di ottenere una buona maturazione delle uve per produrre buoni vini. Se poi sei nel nostro caso, ai primi anni di impianto, sei ansioso di avviare queste pratiche, sapendo però che devi rispettare i tempi che la natura ti impone.
Cosi speri che per avviare le pratiche di potatura il mese di Gennaio sia freddo ma senza gelate e possibilmente neve. Nel Salento nevica raramente, pertanto quando ciò avviene i disagi sono tanti. Le temperature di questo Gennaio si sono assestate tra i 4°/13°. In tutto i nostri vigneti hanno registrato solo 7 giorni di pioggia. In verità nel basso Salento l’inverno non è molto piovoso, lo è di più l’autunno. Una potatura meno aggressiva in contrada Specchia a Parabita rispetto lo scorso anno. Molto più decisa ad Alezio in contrada Mitriano essendo l’impianto più giovane. Dare cosi l’incentivo alle radici di scendere in profondità ed alla pianta lo stimolo non a produrre uva, ma a sviluppare un apparato radicale forte e sano.
La potatura si è protratta fino a Febbraio, mese con le stesse condizioni climatiche di Gennaio. Un mese che in contrada Specchia, a 200 metri slm, ci ha visti impegnati a distendere, dopo averlo scelto, il cordone da fissare al filo di acciaio di sostegno. Dopo ciò abbiamo tagliato la vite alla distanza di sicurezza per non ostacolare la vite successiva. Sotto l’attenta supervisione del nostro Winemaker Andrea Fattizzo e attraverso le mani sapienti di Paolo.
Un Febbraio che ci ha portato una forte influenza, ma soprattutto questo virus che in Italia ha trovato un popolo molto anziano. Molteplici i fattori che hanno causato nella penisola diversi morti. In campagna abbiamo lavorato con distanza di sicurezza, guanti, mascherine e molta attenzione.
Viviamo ancora l’angoscia del virus, ma la primavera non si è fatta attendere. Cosi Marzo ha mantenuto le attese e si è rivelato altalenante. Giornate estive in una prima fase, autunnali in una seconda. La vite sta reagendo con il suo “pianto” incolore, ricco di sostanze minerali e ormoni agli effetti del sole primaverile che, riscaldando il suolo, sospinge la linfa addormentata verso le estremità del ceppo; I tagli della potatura iniziano a trasudare questa linfa fino a che non si cicatrizzano completamente.
In questi giorni stiamo assistendo alla fase del germogliamento, che segna l’inizio di un nuovo ciclo annuale e speriamo tanto la fine di un periodo nero causato dal Coronavirus. Siamo a fine Marzo e Paolo e Giuseppe stanno procedendo alla prima “lavorazione del terreno” smuovendo le zolle di terra richiuse su se stesse dall’autunno. Ciò fa riscaldare il terreno e di conseguenza le radici. Così si ottiene un buon arieggiamento della terra che favorisce la ricrescita delle radici e l’intero suolo si riattiva. Inoltre le nostre contadine sradicano con le mani le erbacce cresciute tra i filari. Continueremo a lavorare la terra per tutto il ciclo distruggendo inoltre, le eventuali radici superficiali che possono essersi sviluppate. E’ nostro scopo che si sviluppino le radici più profonde in modo che affondando nel suolo permettano una migliore alimentazione nel caso di siccità estiva. Ma soprattutto un ottimale assorbimento delle sostanze nutritive caratteristiche della composizione del suolo che le ospita, per favorire una migliore espressione della tipicità del territorio.
Tenuta Liliana Staff